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Don Giovanni Roncaglia, originario di Centrale di Zugliano (Vicenza), nel giorno del suo ingresso a Fossò, avvenuto nel 1909, notò come in chiesa la gente fosse stipata per mancanza di spazio e subito pensò all’esigenza di un nuovo edificio sacro. Le condizioni del paese, privo allora di industrie e commerci, con il terreno spezzettato in piccole “chiusure” appena bastanti a dare da vivere, lo consigliarono però di attendere.
Giunse intanto la Prima guerra mondiale con le conseguenti difficoltà. Nel 1928 a don Roncaglia sembrò propizio il momento per tentare l’avvio dell’impresa e incaricò l’ingegnere Ferruccio Chemello di Vicenza di preparare il progetto che fu approvato dalla commissione d’arte sacra diocesana il 4 febbraio 1929. Esso contemplava la conservazione provvisoria della vecchia chiesa, costruendo la nuova all’intorno. Terminati i lavori, la vecchia chiesa sarebbe stata demolita.
Ma i mezzi economici don Roncaglia non li aveva, non sapeva come reperirli e, soprattutto, non voleva contrarre debiti. Così l’ardito progetto non ebbe seguito.
Fu il vescovo Carlo Agostini, nella visita pastorale del 17 marzo 1937, a prendere atto della necessità della costruzione di una nuova chiesa e consigliò il parroco e la popolazione a ripensare nuovamente a un nuovo progetto. Ben presto ci si rese conto che, a causa dell’esiguità dell’area, l’idea dell’ingegner Chemello avrebbe permesso l’esecuzione di un edificio non molto più grande di quello presente. Si decise perciò di acquistare un ettaro di terreno nelle vicinanze. Il Chemello ripropose un nuovo progetto e si iniziarono i lavori nel luglio del 1939. Si procedette regolarmente, e senza fretta, fino alla sospensione degli stessi dovuta alla mancanza di ferro e cemento a causa delle limitazioni poste dal secondo conflitto mondiale. Alla morte di don Roncaglia, avvenuta nel 1949, fu nominato parroco don Mario Pinton, che portò a termine i lavori. Il 19 marzo 1957 il vescovo Girolamo Bortignon inaugurava solennemente il grandioso edificio sacro in stile neogotico.
Tra le opere più significative conservate al suo interno, sono degne di nota le due pale d’altare dell’artista veneziano Ernani Costantini, raffiguranti San Francesco d’Assisi (1982) e Santa Caterina da Siena (1983).
Molto interessanti sono anche il Crocifisso, la Via Crucis e il ciclo delle Opere di Misericordia di Orlando Tisato, realizzati negli anni Ottanta del secolo scorso su commissione del parroco don Giancarlo Broetto.
Di grande intensità e realismo, nella navata destra, si può ammirare il capolavoro del pittore locale Germano Cabbia raffigurante alcuni giovani di Fossò con Sant’Antonio di Padova.
Da segnalare anche la presenza di interessanti formelle presso l’altare maggiore eseguite dall’artista trevigiano Carlo Balljana.
Tra le opere d’arte più antiche, meritano di essere ricordati i due altari trasferiti dalla chiesa settecentesca. Il primo conserva il dipinto raffigurante san Lorenzo (recentemente restaurato) e il secondo la statua della Madonna. Il san Lorenzo è firmato “Vason 1894”, ma presumibilmente si tratta di un’opera più antica, in quanto don Giuseppe Bellini nei suoi scritti afferma che il Vason l’ha solo restaurato.
Di un certo interesse è il dipinto raffigurante la “Madonna del Rosario”, eseguito su lamina di rame alla fine del Seicento, conservato in sacrestia, dove si possono ammirare anche i ritratti dei parroci di Fossò susseguitisi nel tempo. Notevole è infine il portale in bronzo che dà accesso alla chiesa. Opera dell’artista padovano Sergio Rodella, al suo interno sono raffigurate, oltre alle immagini dei vescovi Girolamo Bortignon e Filippo Franceschi, quelle dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I.