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Lungo la via Provinciale, a pochi passi dalla chiesa di Sandon, sorge un piccolo complesso di archeologia industriale, purtroppo abbandonato, costituito dalla fornace con essiccatoio. Fu l’ingegnere Moderato Saggiori a promuovere la realizzazione di una fornace per laterizi, il cui inizio attività è datato da don Giuseppe Borsato al 1907. La costruzione fu realizzata in adiacenza e ad est di un vecchio alto fornasotto ormai obsoleto già menzionato in un registro del 1744 fra le proprietà del monastero di San Giovanni Evangelista di Torcello.
Come ricorda Ferdinando Salvatori: “La nuova fornace, allora moderna, di tipo Hoffmann, dal nome del suo ideatore, è stata la prima che ha permesso, oltre che un vistoso risparmio di combustibile, anche il vantaggio di una cottura più uniforme di tutta la massa dei mattoni e una produzione assai migliorata per essere graduale sia il riscaldamento che il raffreddamento dei materiali. La nuova fornace, oltre a portare un contributo all’impiego della manodopera locale, allora addetta quasi esclusivamente ad attività agricole, favorì il rinnovamento degli ancora esistenti ‘casoni’, le tipiche dimore a solo pianterreno con pavimenti di terra battuta e tetti a forti spioventi di paglia e canne, sopravvissuti nel territorio fino agli anni Sessanta del secolo scorso”.