Regione Veneto
Accedi all'area personale
Seguici su
Cerca

Le opere d'arte custodite nella chiesa parrocchiale

Nella parrocchiale di Sandon si conservano alcune opere d’arte degne di nota e meritevoli di una visita.

Informazioni

Nella parrocchiale di Sandon si conservano alcune opere d’arte degne di nota e meritevoli di una visita.

La pala dell’altare maggiore, opera di Giovanni Battista Pellizzari (1598-1660) rappresenta l’apparizione della Madonna con il Bambino Gesù a san Giacomo Apostolo e, sullo sfondo, il panorama delle mura di Verona con l’Adige.

La pala del Crocifisso, sull’altare di destra, raffigura il Crocifisso tra sant’Antonio e santa Marta. Questa interessante opera d’arte è stata oggetto di un accurato restauro eseguito nel 2011 da Sara Grinzato sotto la direzione dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali. L’importante recupero ha permesso una nuova lettura dell’opera, compromessa da ampie deformazioni della tela e da un generale oscuramento della superficie che impediva di cogliere, tra gli altri particolari, la raffigurazione sullo sfondo del borgo di Sandon, riprodotto dal pittore al momento del tramonto. Per quest’opera ritrovata, assegnata in precedenza a Giambattista Pittoni (1687-1767), Sara Grinzato ha avanzato l’attribuzione a Mattia Bortoloni (1696-1750): artista originario di Rovigo formatosi presso la bottega di Antonio Balestra.

Tra le altre opere artistiche della chiesa, oltre al grande Crocifisso ligneo ottocentesco, merita di essere segnalata la statua in marmo di Carrara della Madonna Addolorata attribuita ad uno scultore della famiglia Bonazza (ma per confronti stilistici evidenziati dallo studioso di statuaria veneta Damir Tulic più vicina alla mano di Giuseppe Bernardi, primo maestro di Antonio Canova) proveniente dall'oratorio di villa Caffè di cui si dirà in seguito. Di pregevole fattura anche i due angeli adoranti dell’altare maggiore.

Particolarmente interessante è, infine, la “pila dell’acqua santa” in pietra, con base a colonnina di arte ravennate (V secolo d.C.?), probabilmente frutto di un prezioso dono offerto in passato dalle monache di Torcello e proveniente da una chiesa dell’isola lagunare.

Per saperne di più

SARA GRINZATO, Sandon: una storia ritrovata. Restauro conservativo e significato storico del Crocefisso tra sant’Antonio e santa Marta della chiesa parrocchiale, Phasar edizioni, 2011.

FERDINANDO SALVATORI, Memorie di Sandon, Il Poligrafo, 2011.

La pala dell'altare maggiore

La pala dell’altare maggiore, opera di Giovanni Battista Pellizzari (1598-1660) rappresenta l’apparizione della Madonna con il Bambino Gesù a san Giacomo Apostolo e, sullo sfondo, il panorama delle mura di Verona con l’Adige.

La pala del crocifisso

Pala crocifisso

La pala del Crocifisso, sull’altare di destra, raffigura il Crocifisso tra sant’Antonio e santa Marta. Questa interessante opera d’arte è stata oggetto di un accurato restauro eseguito nel 2011 da Sara Grinzato sotto la direzione dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali. L’importante recupero ha permesso una nuova lettura dell’opera, compromessa da ampie deformazioni della tela e da un generale oscuramento della superficie che impediva di cogliere, tra gli altri particolari, la raffigurazione sullo sfondo del borgo di Sandon, riprodotto dal pittore al momento del tramonto. Per quest’opera ritrovata, assegnata in precedenza a Giambattista Pittoni (1687-1767), Sara Grinzato ha avanzato l’attribuzione a Mattia Bortoloni (1696-1750): artista originario di Rovigo formatosi presso la bottega di Antonio Balestra.

La statua in marmo di Carrara della Madonna Addolorata

Tra le altre opere artistiche della chiesa, oltre al grande Crocifisso ligneo ottocentesco, merita di essere segnalata la statua in marmo di Carrara della Madonna Addolorata attribuita ad uno scultore della famiglia Bonazza (proveniente dall’oratorio di villa Caffrè di cui si dirà in seguito). Di pregevole fattura anche i due angeli adoranti dell’altare maggiore.

La Pila dell'acqua santa

Pila acqua santa

Particolarmente interessante è, infine, la “pila dell’acqua santa” in pietra, con base a colonnina di arte ravennate (V secolo d.C.?), probabilmente frutto di un prezioso dono offerto in passato dalle monache di Torcello e proveniente da una chiesa dell’isola lagunare.

Ultima modifica: martedì, 16 aprile 2024

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio !

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri