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La costruzione del nuovo alveo del fiume Brenta, scavato per far defluire le acque verso la laguna con l’intento di salvare in caso di piena i paesi della Riviera del Brenta dalle terribili inondazioni ricorrenti, cambiò il volto del paese di Sandon.
È sempre don Borsato a ricordare questo importante avvenimento: “Nell’anno 1817 venne tracciato l’alveo della Cunetta e fatti due campioni per la dimensione ed altezza degli argini, collo scopo anche di dare sovvenimento a tanta gente che in causa della carestia soffriva la fame. Nel 1847 venne cominciato il lavoro nel fiume, che nel susseguente anno 1848 restò sospeso in causa della rivoluzione. Nel 1852 tale lavoro venne ripreso e terminato nel 1858, quasi unitamente al ponte, del quale vennero gettate le fondazioni nel 1855, con la spesa complessiva di 800.000 lire austriache.
Passarono 26 anni da quando, con grande soddisfazione del popolo di Sandon e di Liettoli, fu compiuta l’opera grandiosa del ponte, tanto comodo per i viaggiatori che per diversi anni dovettero transitare sopra un piano sulle barche. Ma ecco che nel 1882, nella notte del 16 settembre, una straordinaria piena del Brenta, travolgendo ogni sorta di legname e di cose, schiantò anche il nuovo ponte, che poi venne rifatto nel 1887 tutto in ferro, molto più elegante e massiccio”.
Con lo scavo della Cunetta, fu distrutta definitivamente la fattoria delle monache della Celestia, ivi collocata, come ci informa la preziosa penna di don Borsato: “Eravi là una bella agenzia con comodissima casa ad uso del fattore, una vasta adiacenza ad uso granaio e cantina, con brollo (frutteto ndr), difeso all’intorno da una muraglia. Anche tutto questo fu demolito in occasione del nuovo canale la Cunetta e l’area complessiva ha dato luogo all’argine ed in gran parte alla Cunetta medesima”.
Il 17 gennaio del 1954 fu inaugurato il nuovo ponte sul Brenta costruito su pilastri e impalcato di cemento armato in sostituzione di quello del 1887 danneggiato dal tempo e, soprattutto, dai frequenti e numerosi bombardamenti alleati durante la fine della Seconda guerra mondiale che lo resero inagibile per un lungo periodo.