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Villa Caffrè

Villa Caffrè

Attualmente in stato di profondo degrado, villa Caffrè fu costruita nella seconda metà del XVII secolo dall’omonima famiglia.

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Attualmente in stato di profondo degrado, villa Caffrè fu costruita nella seconda metà del XVII secolo dall’omonima famiglia.

Specializzati nel tessere panni di lana, i fratelli Giacomo e Gasparo Caffrè, domiciliati a Venezia in contrà di san Canciano, nel 1661 dichiaravano al fisco di possedere “in Villa di Sandon sotto Piove di Sacho una possessione di campi novanta con cortivo, orto e fabriche fatte da novo”. Queste “fabbriche”, e la proprietà, sono raffigurate nella mappa della Sesta Presa, datata 1675, e redatta dal perito Paolo Rossi. Eccone la descrizione: “Terra A.P.V. Alta con casa dominical e casa da abitadori de D.Giacomo Caffrè lavorata parte in casa e parte Zuane Calegaro e Checo Ragazzo”.

Sono gli scritti di don Giuseppe Borsato a restituirci l’immagine di quello che doveva essere un luogo incantevole sulle rive del Cornio prima del suo totale abbandono: “Il palazzo, che era abitato dal nobiluomo Caffrè per la maggior parte dell’anno, si poteva chiamare una vera abitazione di un nobile veneto. Metteva all’ingresso della suntuosa sala una bella gradinata nella parte di tramontana. Dall’uno all’altro lato ergevansi due grandiose adiacenze che si allungavano verso mezzodì. Di fronte un bellissimo giardino nel quale un cancello di ferro apriva il varco alla campagna; a mattina un brolo spazioso con ogni sorta di frutta; il tutto chiuso da una grossa ed alta muraglia come da un ben difeso castello. Non mancavano tutte le possibili comodità e bellezze; alla parte di sera eranvi la casa e la stalla boaria pel lavoro della campagna”.

In dotazione alla villa esisteva anche un oratorio. Sempre don Borsato scrive: “L’oratorio era attiguo al sontuoso palazzo del Nobiluomo Caffrè eretto senza risparmio e di grande pretenzione. Aveva un bellissimo altare di marmo di Carrara, tutto rimesso in verde antico e rosso di Francia, e sopra di questo una statua, pure di marmo di Carrara, rappresentante Maria Addolorata. Questo oratorio aveva la gloria di essere stato benedetto dal Rezzonico (poi papa Clemente XIII ndr), allora vescovo di Padova, l’anno 1752, come veniva istoriato da una lapide posta sulla sua facciata”.

Palazzo e oratorio, dopo la morte di Gasparo Caffrè, furono destinati per testamento, insieme al resto dei suoi beni, a tre luoghi Pii di Venezia: metà al Pio Luogo delle Penitenti di San Giobbe, l’altra metà divisa tra il Pio Luogo del Soccorso e la Congregazione delle Donzelle Periclitanti.

Per amministrare i beni ereditati, nel 1784 i tre luoghi Pii istituirono una Commìssaria, detta “Commìssaria Caffrè” la cui gestione era affidata a Deputati scelti tra patrizi veneziani.

Nel 1785 l’intero patrimonio Caffrè fu messo in vendita attraverso la formula del “pubblico incanto”. Solamente nel 1791 la proprietà di Sandon trovò un acquirente nella famiglia Valvassori di Padova.

I nuovi proprietari non ebbero cura della villa e, come scrive don Borsato, “lasciarono tutto in abbandono e poi cedettero ad un prezzo vilissimo chiesetta, muraglie e adiacenze, privando Sandon della gloria di non avere in seno uno dei migliori palazzi dei veneti patrizi, come si può arguire ancor oggi da tutto ciò che ancora rimane del grandioso fabbricato”.

Nel catasto napoleonico del 1811 il palazzo è citato come casa d’affitto. Nel catasto austriaco la situazione risulta immutata, salvo la demolizione di una delle due barchesse. In seguito sarà demolita anche l’altra barchessa e al suo posto troverà spazio un capannone ad uso agricolo. Negli anni Trenta del secolo scorso la proprietà fu venduta alla famiglia Cecchinato e, successivamente, alla famiglia Zabeo.

Acquisito dal Comune di Fossò, l’immobile è stato recentemente messo in sicurezza per evitarne il crollo.

Per saperne di più

DON GIUSEPPE BORSATO, “Raccolta di cenni storici e cronologia della Parrocchia di San Giacomo Maggiore di Sandon”, 1925. Riportato in: FERDINANDO SALVATORI, Memorie di Sandon, Il Poligrafo, 2011.

FERDINANDO SALVATORI, Memorie di Sandon, Il Poligrafo, 2011.

LUISA ASTORI, Villa Caffrè ricerca storica, 2010, Comune di Fossò.

Ultima modifica: lunedì, 29 maggio 2023

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