Informazioni
Sulla storia di questa costruzione ha scritto un capitolo Ferdinando Salvatori nel libro “Memorie di Sandon”, ripercorrendo la storia antica e più recente con suggestive immagini custodite nell’archivio di famiglia. Di antichissime origini, documentate attraverso remote fondazioni rimesse in luce all’interno della costruzione e visibili grazie a una vetrata a protezione, la splendida dimora racconta un affascinante passato. Si tratta di una tra le più importanti fattorie monastiche sopravvissute che non solo fungeva da residenza del fattore, ma anche da deposito delle derrate d’affitto degli altri numerosissimi campi di proprietà delle monache di San Giovanni Evangelista di Torcello.
È don Borsato ad offrirci un’immagine di questo luogo nei primi decenni del secolo scorso: “A mezzodì dell’attuale chiesa parrocchiale esiste l’agenzia già delle monache di Torcello, con adiacenze, granaio, cantina e casa di abitazione del fattore, in uno stato lodevole per cura della proprietaria Maria Concetta Zanon, colla tenuta di 424 campi padovani” (circa 170 ettari). Come descritto in una relazione redatta dal Ministero per i Beni Culturali, la fattoria è situata in un’isola delimitata dal fiume Cornio ed è dotata di vari fabbricati, tra cui uno splendido edificio porticato.
Nel terreno antistante le costruzioni vi è ad ovest una zona destinata a giardino, che conserva un tiglio secolare e altre piante ad alto fusto, mentre a sud, a ridosso dei campi, vi è l’aia a forma rettangolare, a livello un po’ più basso del terreno, selciata in cotto e delimitata da un muretto in mattoni. Al centro un’elegante vera da pozzo in pietra d’Istria di antica origine contribuisce a rendere questo luogo magico e piacevole alla visita. Ricca di piante, luci, colori e angoli riposanti, la storica dimora attualmente ospita un B&B.